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Cenni Storici
Un chimico olandese di nome Van Marum fu probabilmente la prima persona a rilevare il gas dell’ozono sensorialmente.
Tuttavia, la scoperta dell’ozono fu successivamente menzionate soltanto per nome alcuni decenni dopo, in un trattato di Schönbein che risale intorno al 1840. Questa scoperta fu presentata all’università di Monaco. Schönbein aveva notato lo stesso odore caratterisitco durante i suoi esperimenti, che Van Marum aveva provato ad identificare precendentemente. Chiamò questo gas “ozono”, che derica da ozein; la parola greca per profumo. Generalmente, la scoperta dell’ozono si attribuisce a Schönbein. Inoltre, Schönbein è ricordato come la prima persona che ricercò i meccanismi di reazione tra ozono e materia organica.
Le prime applicazioni tecniche dell’ozono ebbero luogo a Oudshoorn, Paesi Bassi, nel 1893. Questa installazione dell’ozono fu interamente studiata da scienziati francesi e un’altra unità fu installata in seguito a Nizza (nel 1906). Da allora l’ozono fu applicato continuamente a Nizza, portando Nizza ad essere chiamata il luogo di nascita dell’ozono come trattamento dell’acqua potabile.
Durante gli anni precedenti la prima guerra mondiale, ci fu un aumento nell’uso delle installazioni di ozono in diversi paesi. Intorno al 1916 quarantanove installazioni di ozono erano in uso in tutta l’Europa (26 delle quali situate in Francia).
Nel 1940 il numero di installazioni dell’ozono in uso in tutto il mondo crebbe intorno alle centodiciannove installazioni. Nel 1977 questo numero aumentò a 1043 installazioni. Più della metà erano situate in Francia. Intorno al 1985 il numero di installazioni a base di ozono applicate fu valutato maggiore alle 2000 installazioni.
L’ozono è un gas instabile gassoso (a 20° ha un tempo di dimezzamento di tre giorni, in soluzione acquosa di 20 minuti), ed allo stato liquido è esplosivo.
Non può dunque essere conservato e deve essere prodotto al momento dell’uso.
Ha un odore pungente caratteristico – lo stesso che accompagna talvolta i temporali, dovuto prorpio all’ozono prodotto dalle scariche dei fulmini; il suo nome deriva dal verbo greco ὄζειν, “profumare ma anche puzzare” – ed è irritante per le mucose.
È un energico ossidante ed è un gas essenziale alla vita sulla Terra per via della sua capacità di assorbire la luce ultravioletta; lo strato di ozono presente nella stratosfera protegge la Terra dall’azione nociva dei raggi ultravioletti UVC provenienti dal Sole.
Proprio per la loro capacità di distruggere lo strato di ozono della stratosfera, i reon sono stati banditi dalla produzione e dall’utilizzo. E anche diminuito molto l’uso dei CFC (che non sono stati aboliti del tutto). In Cina e in India ad esempio si persevera ancora nel loro utilizzo.
I composti derivanti dall’ozono sono chiamati ozonuri.
Allo stato di formazione (effetto Corona), l’ozono si presenta di colore violetto, dimostra sempre una notevole instabilità e tende a decomporsi velocemente con l’aumento della temperatura. Per le ragioni sopra esposte, l’ozono deve sempre essere prodotto sul luogo di utilizzo, non potendo essere conservato allo stato gassoso che per brevissimi periodi.
L’ozono è un forte agente ossidante, capace di reagire con sostanze organiche dotate di doppio legame (insature) e questa sua caratteristica è stata prontamente utilizzata in molti processi di trattamento acqua ed aria. Il suo effetto battericida, funghicida e inattivante dei virus è noto da lungo tempo (Sonntag, 1890).
Dal 1906 esiste a Nizza il primo impianto di purificazione acque municipali con ozono. Attualmente grandi città come Amsterdam, Mosca, Parigi, Torino, Firenze, Bologna e Ferrara possiedono impianti che forniscono acqua potabile prelevata da fiumi e trattata con ozono.